Da quasi un secolo, la plastica è un elemento imprescindibile del nostro stile di vita.
Infatti, a partire dalla fine della prima guerra mondiale, è diventato uno dei principali materiali con cui si realizzano oggetti per ogni utilizzo pratico.
Successivamente, a partire dagli anni '50, la plastica è entrata nelle case di tutti, anche attraverso complementi d'arredo, oggetti decorativi e articoli di design.

Gli anni '50: l'alba del design italiano 

Con la scoperta del polipropilene, materiale economico e molto resistente, la plastica diventa protagonista indiscussa della produzione di oggetti di uso comune. 

Inoltre, la sua facilità di produzione ha contribuito a rafforzare sempre più velocemente il suo primato in tema di progresso tecnologico e gusto per il design.

Infatti, le principali aziende che inizialmente producevano oggettistica in serie basandosi esclusivamente su criteri tecnici, compresero presto il potenziale estetico di questo materiale.

Così, avviarono collaborazioni con designer di prestigio internazionale, accostando alla progettazione tecnica per l'utilizzo pratico degli oggetti, una ricerca estetica sempre più raffinata. 

Portaombrelli Kartell - Design Gino Colombini

Gli anni '60: un nuovo stile di vita

Negli anni ’60 la plastica si afferma definitivamente nella vita quotidiana, anche in settori fino a quel momento piuttosto tradizionalisti come la moda, il design e l’arte.

Oltre a semplificare moltissime operazioni quotidiane, la plastica riesce a stravolgere le abitudini più radicate, e dona un tocco di colore alle case di milioni di persone.

In quel periodo, la plastica contribuisce sensibilmente alla diffusione di un nuovo stile di vita, più moderno e ispirato al mondo americano.

Gli anni '60 sono contraddistinti dalla continua ricerca di nuove idee, per creare oggetti con forme e colori sempre più originali, e per questo sono ricordati come gli anni d’oro del design italiano.

Mangiadischi Irradiette - Design Mario Bellini

Gli anni '70: inizia la rivoluzione ecologica

I decenni successivi sono caratterizzati da un progresso tecnologico sorprendente, che consente l'utilizzo della plastica in applicazioni fino ad allora impensabili come l'industria medica, automobilistica, aerospaziale.

 

Inoltre, la diffusione di sistemi di produzione industriale come lo stampaggio rotazionale ed altri, rende possibile la produzione di oggetti con dettagli sempre più accurati e fedeli al progetto originale.

Contemporaneamente, si verifica una presa di coscienza sempre più viva sulle conseguenze di un cattivo smaltimento degli oggetti in plastica non più utilizzabili.

Infatti, proprio in quegli anni si comincia a riflettere sul fatto che, non essendo soggetti a decomposizione naturale, i rifiuti in plastica sono destinati ad accumularsi per sempre, con grave danno per il pianeta.

Per questo, oggi il ciclo vitale di un oggetto in plastica si estende oltre il suo primo utilizzo, secondo il cosiddetto modello circolare delle tre "R": ridurre, riusare, riciclare.

Da questo punto di vista, le materie plastiche di concezione più moderna come il polietilene, si accordano perfettamente ai principi di sostenibilità ambientale.

Attualmente, questi criteri sono universalmente riconosciuti e vengono adottati in tutti i settori industriali, compresa la produzione di articoli di design.

 

[In copertina: Plastic Design Collection – ADAM Brussels Design Museum] 

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